“Come interverrebbe un esperto per la riqualificazione da muffa secondo i protocolli tedeschi?”
Non vi annoieremo con un decalogo di misure e procedure, il nostro intento è piuttosto di coinvolgere il lettore in una riflessione più ampia toccando aspetti della salubrità, della medicina ambientale ed alcuni cenni tecnici uniti ad un approccio decisamente pragmatico. Speriamo di potervi trasmettere uno spirito critico nel cercare le cause per risolvere un problema complesso come l’affioramento di muffa.
Rimediare alla muffa: Un problema diffuso con soluzioni confuse
Per eliminare la muffa bisogna identificare prima le cause che hanno originato il fenomeno ed agire su di esse.
I numeri sono allarmanti: ca. 8.8 Mln su 39 Mln di abitazioni, quasi il 24%, sono affette dal problema della muffa. Questa statistica tedesca non si scosta di tanto dalla realtà italiana. Diversa, potrebbe invece essere la strategia nel trovare risposte efficaci a questo problema.
La muffa da fastidio e va tolta; ma come e da chi? Spesso la muffa viene considerata come problema estetico, l’addetto di prima scelta è l’imbianchino che con una spesa possibilmente minima toglie la macchia fastidiosa.
Girando fiere e sfogliando pagine su internet, mi ha colpito la logica diffusa delle soluzioni facili dallo stile: Hai un problema con la muffa? Noi ti proponiamo la soluzione!“, dove la soluzione può variare fra VMC, termocappotto, pannelli in calciosilicato, una pittura anti-muffa e così via.
Identificare le cause della muffa ed agire su di esse
Per eliminare la muffa bisogna identificare prima le cause che hanno originato il fenomeno ed agire su di esse.
Dove sta il problema? Per eliminare la muffa bisogna identificare prima le cause che hanno originato il fenomeno ed agire su di esse. L’infestazione biologica va risanata comprendendo la struttura della muffa (che non è solo in superficie!) seguendo dei protocolli precisi. L’obiettivo è una riqualificazione da muffa che mette in sicurezza sia l’artigiano, sia l’inquilino, sia l’ambiente.
Se la muffa appartiene alle 6-7 specie particolarmente tossiche allora le misure seguiranno un protocollo più rigido. Infine va fatto un controllo finale per verificare l’assenza di spore nell’ambiente. La logica sarebbe: „Hai un problema di muffa? Analizziamo perché si presenta, per identificare le strategie efficaci per risolverlo.“ L’approccio è scientifico, ma anche pragmatico perché ogni caso di muffa è unico e da considerare a se stante.
Proponiamo una soluzione definitiva e approfondita al problema della muffa per il seguente motivo: La muffa può compromettere gravemente la salute, in particolare di bambini piccoli, persone anziane o di chi ha già problemi respiratori.
Il pericolo di convivere con la muffa
Stare a contatto con varie tipologie di muffa non rappresenta alcun problema per il nostro organismo finché non si superano certe concentrazioni
Per illustrare un effetto anche drammatico, condividiamo il caso del piccolo Matthias che aveva 6 anni nel momento in cui la nostra esperta Anni Gruber* lo ha conosciuto in occasione di una analisi più approfondita dell’ambiente indoor su indicazione del medico.
Dopo due anni in un ambiente contaminato da muffa in seguito ad un danno da infiltrazione d’acqua, il bambino aveva sviluppato una Alveolite Allergica Estrinseca (AAE). Questa malattia si manifesta come reazione allergica acuta o cronica a polveri organiche contenenti funghi. Insorge come conseguenza di un’infiammazione polmonare, che può trasformarsi in una fibrosi polmonare e distruggere il tessuto polmonare. Nel caso di Matthias, la malattia ha distrutto 3/4 dei polmoni. Non potrà mai più mangiare formaggio, fare una passeggiata nel bosco, passare vicino ad un impianto di compostaggio; ogni ulteriore contatto con un qualsiasi tipo di muffa risulta essere un pericolo per la sua vita Gli stessi funghi presenti nell’aria, fra cui specie tossiche come: Aspergillus, Penicillium, Alternaria e Cladosporium, sono stati trovati nel sangue del bambino.
Anche le muffe non tossiche, se non eliminate, creano all’interno dell’abitazione un grande quantitativo di particolato biologico che rimane nell’ambiente e lo stato di salute peggiora nel tempo perché gli abitanti tendono a sviluppare una ipersensibilizzazione.
Stare a contatto con varie tipologie di muffa non rappresenta alcun problema per il nostro organismo finché non si superano certe concentrazioni. È altrettanto normale trovare le stesse specie di muffa dell’ambiente esterno anche in casa. La condizione diventa critica se le spore all’interno hanno una concentrazione molto alta oppure se si trovano tipologie di muffa in casa che non sono presenti fuori. In tal caso si può dedurre che la muffa trova un terreno particolarmente fertile in casa per proliferare oltre misura oppure si trovano fonti in casa che danno origine alla moltiplicazione di muffe tipiche. La presenza delle spore in alta concentrazione può creare problemi alla salute serie, in particolare per bambini e persone con difese immunitarie basse.
Il trattamento corretto di danni dovuti a muffa in edifici
La Direttiva sul corretto trattamento di danni dovuti da muffa in edifici del Schimmelnetzwerk tedesco prevede per questo motivo: una campionatura microbiologica, la sua analisi e successivamente una valutazione.
L’esperto per il risanamento da muffa prende una campionatura secondo le indicazioni della direttiva concordato con un laboratorio microbiologico specializzato che fornirà un’analisi della proliferazione microbica mediante analisi colturali e caratterizzazione tassonomica tramite microscopia ottica secondo la Direttiva VDI 4300.
È proprio grazie all’analisi microbiologica delle specie di muffa presenti nell’ambiente che l’esperto può trarre indicazioni importanti sulle cause, conoscendo l’habitat preferito delle singole muffe. Ad esempio, nel caso di Stachybotrys, sa di dover trovare una perdita d’acqua e presenza di materiale ricco di amido, nel caso di Aspergillus valuterà la scarsa ventilazione e polveri elevate, per il Penicillium o Fusarium invece, farà attenzione a zone molto umide e presenza di sostanza organica vegetale marcescente invece.
Per questa ricerca avrà bisogno di diversi strumenti di misurazione in grado di rilevare il tasso di umidità a varie profondità dell’elemento strutturale, oltre a misurare con precisione la temperatura di superficie e quella relativa nell’ambiente per trarre altri indizi importanti e poter fare calcoli precisi come quello del fattore Rsi.
Perché queste verifiche se la muffa è ben visibile con una macchia nera sulla parete?
Questi microorganismi sono veri artisti di sopravvivenza, radicati con le loro ife sottilissime nell’intonaco ad una profondità notevole.
La parte visibile della muffa è solo la punta dell’iceberg. La presenza della muffa più pericolosa e diffusa è spesso invisibile in quanto nascosta all’interno dell’intercapedine, nell’isolamento, sotto il pavimento, sopra il soffitto; spesso è percepibile come traccia olfattiva e rintracciabile definitivamente con una campionatura d’aria effettuata dallo specialista.
Inoltre bisogna studiare bene la natura di questi microorganismi che sono veri artisti di sopravvivenza, radicati con le loro ife sottilissime nell’intonaco ad una profondità notevole. Come i funghi Champignon, la „madre“ sta ben nascosta nel terreno e solo il „frutto“ è visibile, le spore con macchie colorate, stanno in superficie. Essendo un organismo biologico, è soggetto a stress, per cui un attacco da parte nostra per rimuovere la muffa, stimolando la superficie con liquidi o panni, provoca una risposta, con un lancio violento di spore come difesa.
Per questo motivo l’operatore deve munirsi di una protezione completa che mette in sicurezza anche occhi e orecchie, oltre alle mani. In caso di muffe tossiche queste misure vanno rinforzate con maschera, doppia camera e una ventilazione forzata in depressione per evitare la contaminazione di spazi adiacenti.
Torniamo un attimo alle condizioni ideali di vita di questi ospiti non graditi. La muffa si presenta in condizioni specifiche fra umidità, temperatura, pH e cibo, mentre l’ossigeno non è determinante. La muffa preferisce un ambiente acido, tipico per le superfici organiche. Infatti, tutti i composti di carbonio sono il loro nutrimento preferito prediligendo sostanze petrolchimiche onnipresenti in tinteggiature, resine e materiali edili in generale.
Per assurdo, sono spesso le vernici anti muffa contenenti biocida della categoria tensioattivi anionici o di cloruro a degradare anche entro un anno diventando a loro volta nutrimento per il fungo dopo la sua decomposizione in carbonio e azoto. La muffa dopo un periodo di sosta, non uccisa dal biocida al quale è spesso resistente, divora ora la vernice stessa.
Ma quali sono le cause che di solito generano la muffa?
le cause possono essere molteplici e non si possono trarre deduzioni avendo preso in considerazione solo pochi elementi.
Per valutare le cause bisogna perciò conoscere molto bene i materiali edili, la loro composizione e il comportamento sinergico con altri materiali in un elemento strutturale. La calce, per esempio, ha delle ottime caratteristiche disinfettanti creando un ambiente alcalino avverso alla proliferazione di muffa; ovviamente se pura, quindi senza aggiunta di resine.
La scelta sbagliata di materiali edili è una delle tipiche concause della muffa. Ma possono essere determinanti anche errori di costruzione o errori di posa, infiltrazioni, errori nella ventilazione o nel riscaldamento della casa, formazioni di condensa in seguito ad un cappotto interno, o alla formazione di condensa, ponti termici, lo spostamento del punto di rugiada (per esempio in seguito a infissi nuovi) e altro ancora.
Come si evidenzia, le cause possono essere molteplici e non si possono trarre deduzioni avendo preso in considerazione solo pochi elementi. I panni stesi in casa sicuramente rappresentano un fattore aggravante, come anche una libreria che crea un cappotto interno a tutti gli effetti, ma non si possono escludere danni di posa o costruttivi senza ulteriori verifiche.
Bisogna analizzare ogni situazione conoscendo bene la fisica edile e sapendo prendere le misure giuste o fare alcuni calcoli fondamentali. Diversamente si rischia di risolvere il problema solo in parte o in maniera non definitiva.
Il seguente schema riporta una statistica fatta dai periti edili tedeschi che analizza le cause di danni costruttivi più frequenti in un edificio standard in un periodo di 5 anni. La statistica indica per esempio che ca. il 16% dei danni costruttivi in edifici, che in seguito sono responsabili per la formazione di muffa sono stati causati da crepe o distacchi di intonaco nella facciata, di cui ca. un 83% sono da attribuire ad errori di posa o di progettazione. Facendo tesoro di queste indicazioni, il tecnico si può sensibilizzare ad identificare i punti critici più probabili.
Nella complessità notevole che si crea nella casa fra effetti biologici, chimici, fisici, atmosferici il nostro esperto per la riqualificazione deve sviluppare l’occhio per cogliere al volo l’essenziale, da bravo detective, per individuare il killer, ovvero: le concause che hanno provocato la formazione di muffa.
Dopo una attenta valutazione si passa alla progettazione
Il nostro concetto prevede la collaborazione di più specialisti in una rete
Avendo individuato le cause e valutato le correzioni siamo pronti per fare il progetto di risanamento che prevede misure di sicurezza e preparativi e definisce la zona in cui va eliminata la madre nell’intonaco; oltre a risolvere eventuali danni costruttivi, scegliendo i materiali idonei.
Iniziano i lavori di cantiere con il risanamento biologico in cui le spore vanno uccise con prodotti specifici ed efficaci, non tossici per non inquinare ulteriormente l’ambiente indoor. Di seguito le radici vanno tolte, rimuovendo l’intonaco nella profondità dovuta.
Dopo il lavoro fisico di ristrutturazione va fatto un controllo con campionatura per verificare l’assenza di spore, ovvero: un quantitativo di spore accettabile secondo le indicazioni dell’ufficio federale per l’ambiente tedesco (UBA). Per prepararsi a questo controllo è indispensabile una pulizia approfondita che rimuova la polvere contaminata da spore. Attenzione: anche le spore morte sono allergeni e vanno rimosse completamente.
Sarà evidente ormai che l’addetto al risanamento di muffa deve essere debitamente formato. Il nostro concetto prevede la collaborazione di più specialisti in una rete, per cui il tecnico che fa l’analisi iniziale pianifica insieme ad un artigiano o azienda specializzata il progetto di risanamento. Infine, l’esperto verifica il lavoro fatto. In caso di contenzioso, la verifica finale va fatta da un esperto indipendente. Un’altra figura essenziale in questa rete professionale è il laboratorio microbiologico.
Ma quali sono i costi per una buona riqualificazione da muffa ?
Non è immediato fare una stima dei costi dopo quanto esposto finora. Sicuramente costa di meno un intervento palliativo, ma a medio termine anche i ripetuti interventi di imbiancatura hanno una spesa importante.
Ci vuole sensibilizzazione e cultura per poter valutare l’importanza di un ambiente igienico, senza muffa; comprendere il rischio reale sulla salute.
La salute dei propri figli non ha prezzo per chiunque. Ma spesso, da parte dei genitori, vengono fatti degli errori di valutazioni e non viene attribuito un problema cronico della pelle, di un raffreddore che non passa, una tosse cattiva che persiste alla presenza di micotossine in casa a causa della muffa.
È altrettanto vero che un privato che vuole rimuovere la muffa secondo protocolli precisi fa fatica a trovare professionisti preparati per fare una diagnosi precisa e rimuovere la muffa in sicurezza.
Per poter rispondere ad un mercato più consapevole servono tecnici formati. La cornice normativa viene attualmente definita da diverse normative europee. Per direttive più concrete proponiamo di applicare quanto sviluppato in Germania per il rigore e la coerenza metodico applicato. Bisogna poi tradurre tutto in un approccio utile in cantiere, con strumenti, procedure e metodi efficaci.
Conclusioni
Questo articolo ha voluto proporre un approccio di metodo oltre ad un modello di collaborazione interdisciplinare per dare risposte sufficientemente approfondite per risolvere definitivamente il problema della muffa negli edifici.
La collaborazione in una rete allargata con medici ambientali o medici di famiglia sensibili ai fattori ambientali come possibili fattori per problemi cronici dei loro pazienti, da peso alla preziosità della figura del tecnico competente a valutare condizioni di salubrità, il quale, affiancato da artigiani e laboratori bio-molecolari, può garantire una bonifica sicura
Autori:
- Christine Schneider, Presidente Sanambiens aps e Fondatrice di Abitare Sano System
- Anni Gruber, esperto per la riqualificazione di muffa, perito per danni edili (DESAG), Norddeutsche-Bausanierung, Amburgo
- Matteo Montanari, Laboratorio di biologia ambientale Biores, Bologna
- Antonio Chilese, Ventilaria, Rovigo