Christine Schneider in qualità di Presidente Sanambiens ha intervistato Dr. Matteo Montanaro, esperto biologo della BIORES che ricerca da anni la muffa e i suoi effetti sulla salute delle persone. Vediamo attraverso le nostre domande cosa abbiamo scoperto grazie a lui.
La muffa è tossica?
Matteo tu sei un biologo che conosce molto bene la muffa e anche l’effetto sulla salute che è un aspetto molto importante da capire. Si parla di muffa tossica e non tossica, ci puoi spiegare qual è la differenza?
Le muffe sono chiaramente un gruppo di organismi molto diversificato. Tra quelle dannose per l’uomo esistono varie specie:
- Quelle tossiche che producono tossine diffusibili via aerea o negli alimenti,
- quelle infettive, che attaccano direttamente l’ospite a livello del derma o delle mucose ed infine
- quelle allergogene che sono capaci di provocare una risposta allergica nell’ospite con sviluppo di dermatiti, asme e riniti.
La muffa può anche crescere nella persona?
Questi funghi possono crescere anche nella persona che è venuta a contatto?
Si, possono crescere anche nella persona, soprattutto quando la persona si trova in uno stato immunocompromesso, per esempio a seguito di un’operazione chirurgica o a seguito di una forte infezione…
Quando il corpo è debilitato può essere soggetto ad attacchi diretti, quindi micosi sia esterne superficiali, sia a livello delle mucose, talvolta in grado di diventare sistemiche.
Nell’aria per esempio, una muffa molto pericolosa che può attaccare a livello sistemico gli organi interni umani è l’Aspergillus Fumigatus, poi ci sono tanti altri aspergilli, alcuni direttamente tossici altri solamente allergenici.
Questi organismi fungini, se inalate in grande quantità possono provocare dei problemi respiratori, quindi delle proprie e vere asme.
In ogni caso anche le specie non considerate tossiche o infettive, possono comunque rappresentare un problema, sono comunque da eliminare e da non avere in casa. Prima di tutto perché anche delle frazioni, delle componenti delle pareti di questi organismi fungini, se inalate in grande quantità possono provocare dei problemi respiratori, quindi delle proprie e vere asme.
Anche se l’organismo non è vivo, ma parte dell’organismo entra all’interno del nostro sistema respiratorio, parlo di piccole parti, di piccoli micron che entrano dentro nel nostro polmone, possono creare questi problemi di asme, dei veri problemi respiratori; ma non solo.
Anche le muffe non tossiche possono rappresentare un rischio per la salute
Per quanto riguarda questi sintomi anche relativo a muffe non tossiche è una cosa passeggera, che poi va via oppure è come una sensibilizzazione che si aggrava e rimane?
Anche le muffe che non sono tossiche, se non eliminate, creano all’interno della casa una grande quantità di particellato biologico che permane nell’ambiente. Non è che noi ci abituiamo a questa situazione qua, anzi, peggioriamo col tempo perché ci ipersensibilizziamo. Di conseguenza il nostro organismo respira sempre peggio, i problemi aumentano sempre di più, le asme peggiorano, e sicuramente questa non è una situazione transitoria.
…Particolarmente pericoloso per i bambini, mi pare di comprendere.
Le muffe mettono a rischio soprattutto per i bambini! I bambini hanno un sistema immunitario un pochino più debole rispetto a quello di una persona adulta, oltre i bambini dobbiamo comprendere anche gli anziani.
A volte una malattia può avere le cause nell’ambiente, non sempre cercate nell’alimentazione!
Possono esserci relazioni tra il proprio stato di salute e le condizioni in cui vive, molti funghi
della pelle trovano condizioni ideali di crescita in ambienti idonei alla crescita delle muffe ambientali.
Per prima cosa deve capire se ci sono delle relazioni tra il suo stato di salute e le condizioni in cui vive spesso abbiamo. Magari senza neanche rendersene conto, per esempio alcune affezioni alla pelle, molto spesso uno va dal medico o dal dermatologo, gli dà la pomatina ecc… Ma in realtà non ci si accorge che in realtà il problema è dovuto anche all’ambiente in cui questa persona vive.
Perché? Per esempio, molti funghi della pelle trovano condizioni ideali di crescita in ambienti idonei alla crescita delle muffe ambientali. In ambienti contaminati da muffe quindi, possono essere associate dermatiti micotiche.
Bisogna osservare il proprio corpo e capire se ci sono dei problemi e quindi far scattare questa relazione tra il proprio stato di salute, i problemi di salute e l’ambiente in cui si vive.
A volte uno non fa questo collegamento, ci si domanda, “ma chissà perché ho queste dermatiti, magari è quello che mangio? Magari è perché sono in un luogo di lavoro dove si usa una certa sostanza?” Dopo ci si accorge che in casa si vive all’interno di un ambiente pieno di muffa e quindi forse l’innesco è in casa e non in quello che mangia.
Inquietante! Se una persona ha il dubbio che l’origine di un problema di salute sia nell’ambiente come hai appena illustrato, questa persona poi per farsi curare dove può rivolgersi?
Lì purtroppo manca ancora, secondo me, una consapevolezza anche da parte dei medici di base nel capire che il problema va anche affrontato da un punto di vista ambientale. È chiaro che Sanambiens vuole proprio questo, cercare di incentivare la cultura della qualità della vita nell’ambiente in cui si vive e anche dove si lavora, chiaramente, ma soprattutto dove si vive perché è lì che passiamo la maggior parte del nostro tempo.
Le Muffe: Organismi pionieri per infestazioni successivi ancora più gravi
Spesso la muffa viene considerata un problema estetico, cosa ci puoi dire sulle implicazioni igieniche?
Le muffe negli ambienti indoor sono degli inneschi di proliferazione biologica. Quindi generalmente le muffe possono essere considerate degli organismi pionieri che innescano delle crescite sui materiali.
- Le muffe come pionieri iniziano la contaminazione, invadendo una superficie,
- su questa contaminazione si innescano per esempio infestazioni da acari che si nutrono di muffe, le cosiddette successioni biologiche
- questo crea marcescenza,
- le marcescenze richiamano blatte,
- le blatte richiamano topi e così via…
Quindi, si crea all’interno dell’ambiente grazie all’innesco delle muffe, un ecosistema molto pericoloso per l’uomo perché richiama all’interno altri organismi talvolta anche più pericolosi delle muffe stesse.
Muffa-Stop e Candeggina: Che effetto hanno veramente sulle muffe?
Per togliere il problema della muffa tante persone vogliono disinfettarlo con varechina, cloro, oppure altri disinfettanti un po’ alla mano, cosa ne pensi tu?
La soluzione chimica al rispetto delle muffe è una soluzione inefficace o transitoria.
Potremmo citare tra le misure transitorie quelle eseguite con agenti ossidanti, come per esempio la candeggina, (sinonimo di varechina o ipoclorito di sodio) e l’acqua ossigenata. Agiscono in modo transitorio, nel senso che eliminano effettivamente quello che incontrano, ma solo quello che incontrano e non lasciano nulla di persistente sulla superficie.
Il trattamento superficiale non può sradicare un organismo microscopico come la muffa
Il problema è che è impensabile riuscire a sradicare completamente un organismo microscopico con diramazioni microscopiche invisibili che si approfondiscono anche per diversi mm al di sotto della superficie. Non riusciremo mai a trattare in profondità e sulla superficie in modo così profondo da eliminare tutto.
Le ife, le chiamiamo così, sono le radici dell’organismo, con un diametro di un micron, quindi possono tranquillamente penetrare attraverso la muratura. E’ chiaro che loro devono trovare del nutrimento e dell’acqua all’interno della muratura, mi segui?
Però per passare passano, perché il micron come tu puoi ben immaginare, è una dimensione talmente piccola che passa attraverso la muratura. Se trova nutrimento e trova le condizioni adatte allora l’ossigeno non è un problema per la muffa, perché si adatta a situazioni bassissime di ossigeno, molto più basse di quelle che servono a noi. Di conseguenza anche all’interno della muratura può penetrare malte, intonaci. Chiaramente, per la pietra nuda, ad esempio il marmo, il processo è molto più raro e lento.
Esistono però alcune specie, che si chiamano funghi neri o funghi meristematici, che si presentano solitamente in ambiente outdoor, come sui monumenti, che possono penetrare addirittura nella pietra nuda per qualche millimetro.
Non basta la tinteggiatura o una lavata, ci vuole un intervento in profondità
Per cui non basta intanto lavare la superficie… Allora lavando la superficie cosa tolgo, le spore? ma non le uccido?
Le spore sono la parte più resistente della muffa e spesso i biocidi a largo spettro come ad esempio i tensioattivi anionici sono inefficaci nei loro confronti.
In presenza di contaminazioni con spore, prima di intervenire eventualmente con i biocidi, la cosa migliore è l’aspirazione. Intervenendo direttamente sulle spore con un pennello o un tampone il rischio è di favorire la diffusione delle spore nell’ambiente senza tra l’altro ucciderle.
Per togliere le muffe a regola d’arte vanno asportate nella profondità dovuta con procedimenti meccanici e chimici specifici, da un esperto che sa come risanare l’ambiente con tutte le precauzioni indispensabili.
Cosa pensi invece dell’idea di dipingere sopra la muffa con prodotti antimuffa?
Una pura vernice senza nulla è chiaramente una sostanza organica che io metto dentro coi leganti che ci sono nelle vernici e che sono nutrimento per il fungo.
Se ci metto un biocida nella vernice vale la stessa cosa che ti ho detto prima:
I biocidi che si mettono dentro le vernici sono spesso principi attivi a largo spettro come tensioattivi anionici, derivati del carbammato e isotiozolinone, parabeni… generalmente sono poco efficaci, talvolta dannosi per le persone che ne vengono in contatto e hanno una persistenza limitata.
Dopo un anno si degradano e a quel punto diventano a loro volta fonte nutrizionale per il fungo, oltre ai leganti della vernice. Per cui, abbiamo anche questi “ex biocidi” che si sono degradati, sono pieni di carbonio e di azoto quindi fonte nutrizionale per l’organismo, per il fungo.
Molto spesso il fungo tra l’altro non viene neanche ucciso del tutto, viene quindi lasciato lì in quiescenza e appena questo perde persistenza lo attacca e quasi gli diamo pappa in più.
Di cosa si nutrono le muffe?
Hai parlato di “pappa” per i funghi, ci puoi spiegare meglio cosa mangia una muffa?
La muffa è ghiottissima di carbonio, quindi di composti chimici con alto contenuto di carbonio, chiaramente gli serve anche l’azoto però diciamo soprattutto sostanza organica di natura carboniosa, quindi amidi…
E assolutamente anche carbone di origine petrolchimica: gli idrocarburi sono ricchi di carbonio quindi sono in grado di nutrire le muffe. Infatti, alcune di loro possono essere usate per la biorimediation, nella decontaminazione di suoli inquinati da idrocarburi, per esempio, perché sono in grado di nutrirsene, talvolta più dei batteri. I batteri sono molto bravi a degradare sostanze azotate, molto meno invece per quanto riguarda gli idrocarburi e sostanze carboniose.
I funghi invece crescono sull’humus, sono i principali degradatori di humus che è molto difficile da degradare, riescono a degradare la lignina che è ricchissima di carbonio, poi sono ghiottissimi di amidi e di colle in generale.
Insomma, mangiano tutto più o meno e si adattano a tenori idrici insolitamente bassi rispetto agli altri organismi viventi. Questo li rende molto pericolosi specie negli ambienti indoor.
Come togliere una macchia di muffa in casa?
Che consiglio daresti per coloro che hanno una macchia di muffa in casa, abbiamo sentito che non è neanche innocua, cosa consigli tu che debba fare?
Se la macchia di muffa supera una superficie di 0,5 mq sconsigliamo un intervento “fai da te” per salvaguardare la salute di tutti gli abitanti della casa. Esistono protocolli precisi seguiti da operatori formati nella riqualificazione da muffa che garantiscono una risoluzione definitiva in tutta sicurezza. Informazioni sull’esperto in zona può dare Sanambiens oppure Abitare Sano System.
Con la muffa non si scherza!
Dr. Matteo Montanari, tramite BIORES, si occupa di:
- Diagnosi microbiologiche di muffe
- Comitato scientifico di Sanambiens come esperto per infestazioni biologiche